Va benissimo, hai giocato con me Virginia, ed io ora gioco con te, mi hai ribaltato nel mio ruolo, io dovevo essere quello col pad in mano, che sceglie, prende iniziative, pensa, agisce, anche qui, anche in un titolo che sì, me l’aspettavo mi avrebbe condotto mano nella mano, senza darmi tanta libertà, ma che mi aspettavo mi dicesse qualcosa, mi spiegasse qualcosa, mi narrasse in sostanza una storia, anche a spizzichi e bocconi, ci sono abituato, anche solo con la narrazione ambientale, sono abituato anche a quello, anche senza dire una sola parola. Insomma, ero pronto a tutto, ma non a te. E allora mi hai fatto arrabbiare, perché quello che non capisco mi fa arrabbiare. Io, per dispetto, non ti recensisco. Che poi non è vero che sia per dispetto, non ti recensisco perché io non ti ho capito.

E allora ribalto tutto. Prima di tutto scrivo in prima persona, perché chi se ne frega delle regole che mi sono imposto e della linea editoriale, ma anche e soprattutto perché io da fuori no...