Wasteland 3, per chi ama il classico sapore di post-apocalittico | Recensione

A grandi linee, l’esperienza proposta da Wasteland 3 è piuttosto canonica, coerente con quelle che sono le aspettative degli appassionati del genere in generale, dei fan della serie ora stabilmente nelle mani di inXile Entertainment nel particolare.

Il setting, il nevoso Colorado al posto della desertica Arizona, piccole novità nel gameplay e un’interfaccia pesantemente ricalibrata, non hanno scalfito il buon mood del brand, tagliente e disarmante come una battuta irresistibile sull’ex con cui ci si è lasciati da tempo, ma che segretamente si ama ancora follemente.

Il mondo post-apocalittico tratteggiato dagli sviluppatori è una fucina di cliché e stereotipi ereditati da una certa letteratura e da certa cinematografia degli Anni ’80 e ’90, immaginario riprodotto a regola d’arte per gettare le basi, dichiaratamente trash e tenuamente demenziali, su cui poggia l’arco narrativo di cui si alimenta la titanica avv...