Solo il genio può infilare un robot con un sombrero nel bel mezzo di un’orda di messicani arrabbiati e costruirci un gioco intorno, e quando ci si accorge che Atomic Gringo non è un picchiaduro, genere che potrebbe essere naturale inquadramento di una simile premessa, ma un gioco ritmico, l’apprezzamento dell’inventiva è ulteriore.
Ogni stage è un palco, il robot sta nel mezzo, i suoi nemici, che ovviamente provengono dalla classica iconografia messicana, fatta di luchador e calaca, arrivano da quattro direzioni, ognuna associata ad un tasto della tastiera e ad al cazzotto. Cazzottare con ritmo è quindi l’essenza di questa bizzarra e godibilissima produzione, che potete giocare cliccando sull’immagine sottostante.
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