Hideo Kojima, contravvenendo al buonsenso comune, nella serata che ha ufficialmente inaugurato la gamescom 2019, ha suggellato la sua scelta e convalidato definitivamente la sua strategia comunicativa, abbracciato la sfida, il rischio, l’opportunità. Più di ogni altra cosa, ha preferito trincerarsi dietro una strenua e ferrea coerenza, piuttosto che concedersi l’eventualità, a pochi mesi dal debutto della sua chiacchierata opera, di mostrare finalmente e definitivamente come sarà da giocare Death Stranding, offrendo al suo pubblico, o quantomeno ad una parte di esso, ciò che va chiedendo a gran voce ormai da mesi, per non dire anni.

E invece no, neanche questa volta possiamo affermare di aver effettivamente assistito alla presentazione di un video di gameplay. Laddove Piero Manzoni, nel 1961, regalava al mondo dell’arte contemporanea la sua famosa “Merda d’artista”, defecando metaforicamente su certi meccanismi che regolavano e regolano la percezione di un’opera e la sua va...