Pochi giochi hanno diviso il pubblico e la critica come il primo Destiny. La space opera di Bungie era nata come rivoluzionario megaprogetto decennale ma, dopo varie traversie produttive (che Kotaku spiega in un interessante articolo) i giocatori si sono trovati fra le mani un MMO abbastanza onesto, con il solito – ottimo – gunplay di Bungie e tantissime armi diverse, ma anche difetti sempre più evidenti, come la ripetitività dei raid e la mancanza del matchmaking.
Qualcuno ha amato alla follia la narrazione rarefatta dello scontro fra Luce e Ombra, oppure è diventato il signore incontrastato del Crucibolo, altri invece hanno sopportato a fatica il dover affrontare per la ventesima volta lo stesso boss sperando di ottenere proprio quello specifico pezzo di armatura esotica. Destiny ha diviso i giocatori perché non offre alcuna via di mezzo, per amarlo bisogna sottostare alle fin troppo stringenti regole immaginate dagli sviluppatori e, nonostante le correzioni introdotte co...