Lo scetticismo è assolutamente comprensibile. Anche l’amarezza, la delusione, la frustrazione nel vedersi nuovamente negata la possibilità di vedere, sul serio s’intende, cosa offrirà Death Stranding al suo potenziale pubblico, un audience che, dopo questa apparizione alla conferenza di Sony che anticipa l’apertura ufficiale dell’E3, sembra essersi inesorabilmente assottigliato, disciolto e consumato dallo stesso hype che Hideo Kojima ha saputo tessere ed accrescere a suon di trailer criptici, tweet sibillini, la lenta e progressiva edificazione di un cast degno di una produzione hollywoodiana.

La strategia del game designer nipponico, insomma, è pericolosa, evidentemente controproducente e masochista, improntata su una manovra di marketing totalmente controcorrente rispetto agli standard non solo nel mondo dei videogiochi, ma anche nell’industria cinematografica.

Sì, perché oggi come oggi, entrando in sala, pronti a deliziarci con il nuovo capitolo di Jurassic World o curiosi di scopr...