Journey to the Savage Planet potrebbe ricordarci che non si vive di soli tripla A, soprattutto se le così dette killer application fanno le preziose, rimandando a data da destinarsi il giorno del loro debutto ufficiale, pratica divenuta sconcertante norma proprio in questi giorni, come ben sappiamo purtroppo.

Tra gli innumerevoli titoli che giornalmente si affacciano speranzosi sul mercato, tra roboanti produzioni multi-milionarie e coraggiosi indie realizzati con pochi uomini e ancor meno soldi, spicca tutt’ora quel manipolo di titoli che, pur senza l’ardire di rivoluzionare il genere di riferimento, hanno tutte le carte in regola per divertire, appassionare, intrattenere per una manciata di ore. Ai tempi di PlayStation 2, Xbox e Game Cube, non era difficile imbattersi in giochi di questo tipo, onesti mestieranti che rinunciando a campagne marketing faraoniche riuscivano a ritagliarsi una fetta di fan sfegatati, ipnotizzati da gameplay quasi inspiegabilmente assuefacenti.

Con l’avvent...