Partiamo da un semplice, quanto scontato presupposto: per quanto la moda delle mini-retro console faccia leva su emozioni primordiali inestinguibili, stimolando la nostra smania di collezionismo ed insieme riattivando una lunga serie di dolcissimi ricordi dei nostri anni più belli, non solo videoludicamente parlando beninteso, siamo di fronte a trovate commerciali vistosamente poco convenienti considerando il rapporto tra quanto offerto e prezzo consigliato al pubblico.

Tanto il Nintendo Classic Mini: NES, che ha inaugurato il trend, quando la recentissima PlayStation Classic, dovrebbero proporre almeno il doppio, per non dire il triplo, dei titoli inclusi nell’hardware, tanto più che si tratta di sistemi chiusi, non aggiornabili in alcun modo, scelta a suo modo ben motivata, ma comunque anacronistica al giorno d’oggi.

I venti titoli di PlayStation Classic, in soldoni, non ci bastano, non fosse altro che alcuni tra quelli inseriti nel catalogo non rappresentano in alcun modo il meglio ...