Con l’ormai prossimo debutto sul mercato del diretto sequel di The Last of Us, è difficile non tornare con la memoria ai tragici eventi che composero il prologo di uno dei giochi che più di molti altri ha segnato l’evoluzione del medium in tempi relativamente recenti. Quello di Joel, ne abbiamo già parlato altrove, è un dramma epico che esplicita sin dalle prime battute la sua naturale ed ovvia conclusione, un viaggio significativo per le tappe che tocca, non tanto per la meta, nota e facilmente individuabile già da lontanissimo.

A restare impresso è il dramma che il protagonista vive nei primissimi momenti di gioco, nonché il lento, progressivo, inevitabile affetto che nasce nei confronti di Ellie, surrogato della figlia, ultima occasione della sua vita, estremo espediente per rimediare ai propri errori a qualsiasi costo, anche se ciò si tradurrà nella morte di decine di persone più o meno innocenti, nonché nella condanna per l’intero genere umano a non trovare mai un vaccino efficace...