Nonostante la vicinanza con il magistrale The Last of Us Parte II, Ghost of Tsushima è riuscito comunque a conquistare una nutrita fetta di videogiocatori. Il titolo, sviluppato dai ragazzi di Sucker Punch, si presenta come un open world all’interno del quale svolgere un vasto numero di missioni, che vanno dalle semplici quest narrative al ritrovamento di particolari santuari.

La caratteristica più importante di Ghost of Tsushima, infatti, è la naturalezza con la quale tutte queste diverse attività si fondono tra loro. La poetica che avvolge l’ambientazione nipponica è perfettamente ricreata dalle musiche, dai colori, dai dialoghi e dai tempi distesi, che riescono a mescolare le meccaniche di un titolo AAA con i toni più vicini al mercato indie.

A far da tramite per tutta la produzione è proprio il personaggio di Jin Sakai, giovane samurai che si troverà costretto ad affrontare l’invasione dei mongoli e gli spettri del proprio passato. Jin non è un personaggio diverte...