La professoressa d’inglese, di cui non ricordate il colore degli occhi, ma di cui avete ancora impresso nella memoria il generoso decolté; la mamma del vostro migliore amico, a cui dedicavate pensieri sconci, già prima che il termine MILF diventasse d’uso comune; persino la più carina della classe, la prima che vi ha fatto sentire così “strani” e consumati da un’indescrivibile fuoco interiore; tutte le “donne” della vostra vita adolescenziale sono irrimediabilmente invecchiate, appassite, consumate dalla tirannia del tempo che si prende ogni cosa e soffoca persino i ricordi, eventualmente ridimensionati e potentemente ricalibrati quando devono essere confrontati con la realtà (attuale) dei fatti.

Non è una regola sempre valida, altrimenti non si potrebbe parlare delle GILF, senza considerare che magari la vostra compagnia di classe, crescendo, è diventata una di quelle famose mamme di cui sopra, ma va da sé che il rischio, quando si ha a che fare con le cose belle del proprio passato, ...