A dispetto del nome sono davvero pochi i samurai tra i componenti dei roster dei vari episodi di Samurai Shodown, che proprio in questi giorni si propone ai giocatori con un nuovo capitolo, omonimo, su PlayStation 4 e Xbox One. È infatti particolarissima e davvero poco canonica la reinterpretazione dell’immaginario orientale che la serie picchiaduro a incontri ha da sempre proposto, assecondando un’estetica a tratti persino bizzarra ma comunque perfettamente coerente a quella di molte altre produzioni arcade degli anni ’90. Il suo primo capitolo, risalente al 1993, è in tutto e per tutto figlio di quegli anni, fiero esponente del genere che maggiormente succhiava monete e gettoni agli avventori delle sale giochi.
Samurai Shodown è un picchiaduro estremamente tecnico, ma secondo una concezione del tutto antitetica a quella comune. La bravura non sta nell’inanellare combo quante più lunghe possibile attraverso complesse sequenze di comandi, ma nel colpire nel mome...
Un sistema di combattimento particolare a innovativo per l'epoca, un'atmosfera intensa e un certo gusto per la violenza: alla riscoperta di Samurai Shodown
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