Nello specifico, il lead programmer Sean Donnelly ha parlato di come i limiti delle CPU attuali abbiano costretto il team a lavorare sulle potenzialità del gioco al ribasso, in particolare per quanto riguarda la creazione di contenuti e i caricamenti tra gli ambienti. Ovviamente, il discorso è virato su come PlayStation 5 potrà aiutare lo sviluppo e quindi la creatività:
Quando si parla di PS5, un hardware più veloce è sempre apprezzabile e rende la vita più semplice nel breve periodo. Ma è il nuovo SSD a fare la parte più importante. Essenzialmente lo streaming dei dati diventerà qualcosa di cui non dovremmo più preoccuparci così tanto, e libererà della banda della CPU extra nel processo.
Effettivamente, l’esistenza di un disco SSD è stata la feature più chiacchierata e apprezzata, e rappresenta inevitabilmente un passo in avanti per quanto riguarda il mondo console. A questo proposito Donnelly ha approfondito la questione, in particolare su come la memoria a stato solido possa aggirare i classici colli di bottiglia di fronte a cui gli sviluppatori si trovano solitamente:
Per qualcosa tipo Control, questo potrebbe tradursi in un sistema di distruzione più profondo, ricco, mondi più dettagliati, e una quality-of-life migliorata come un caricamento istantaneo dopo una morte.
Quello dei caricamenti rapidi sarà effettivamente un’evoluzione interessante, considerato quanto i videogiochi siano diventati pesanti da gestire e come, spesso, le console attuali non riescano a reggere il passo soprattutto con le ultime produzioni uscite negli ultimi anni.
Fonte: Gamesradar
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