La prima volta che vidi dal vivo una PlayStation 2 avevo dodici anni. Ricordo che era un sabato sera e come ormai da tradizione, nell’unica pizzeria del piccolo paese in cui vivevo, mi stava aspettando la solita combriccola di amici. Compagni di classe, perlopiù, per cui il puntuale evento era ormai diventato irrinunciabile, baluardo luminoso a cui aggrapparsi durante le interminabili settimane scolastiche.

Non ero solo. Ero a casa del mio amico Marco, anch’esso atteso con crescente impazienza. Sorriso beffardo, smorfia di soddisfazione. Avrebbe potuto sfoderare quell’espressione mentre mostrava la sua Ferrari in garage, invece eravamo nella sua cameretta, debolmente illuminati da una coppia di led, uno verde, l’altro azzurro.

Gli lasciai completa libertà nella modalità di presentazione della sua nuova, fiammante, console, senza nemmeno prenderlo un po’ in giro per l’eccessiva teatralità nel pretendere ogni luce della casa assolutamente spenta. Glielo permisi consapevole dell’epopea ch...