Ci sono poche strade che si possono intraprendere nel riproporre un celebre franchise, per rivisitarlo o continuarne la narrazione. Si può stravolgerlo, riadattarlo, oppure omaggiarlo in maniera molto rispettosa, quasi ruffiana. Se con il remake di Resident Evil 2 Capcom è riuscita a fare un certosino mix di tutto ciò con Devil May Cry 5 spinge più l’acceleratore, accontentando gli amanti della saga ideata da Hideki Kamiya e ripresa in mano con sapienza da Hideaki Itsuno, che solo qualche anno fa, dallo showfloor di Microsoft,  tuonava “DMC is back!” durante un E3. Ed è proprio così perché Devil May Cry – l’agenzia, lo stile, l’estetica, i personaggi – è tornato in pompa magna. Annientato il fin troppo bistrattato DmC ad opera di Ninja Theory, questo quinto capitolo prosegue direttamente da dove il quarto capitolo ci aveva lasciati. Dante, Nero, e la misteriosa new entry V sono alle prese con l’ennesimo demone (precisamente Urizen, niente meno che il...