Ghost Recon Breakpoint
di Ubisoft Paris
4 ottobre 2019
A comprovare ulteriormente la progressiva e ormai inarrestabile emancipazione del videogioco come media comunemente accettato e quotidianamente fruito, non bastasse il clamore generato in questi giorni dalla “fine” e conseguente “resurrezione” di Fortnite, negli ultimi tempi sempre più attori affermati del mondo cinematografico e televisivo prestano le loro fattezze nella produzione di titoli videoludici.
L’intento, tutt’altro che celato, è naturalmente duplice: sfruttare il beniamino di turno a fini di puro marketing, così da attirare anche un pubblico diverso dal solito; dare spessore al comparto narrativo, aspetto che spesso e volentieri fatica a essere convincente e coinvolgente come ci si aspetterebbe.
Del resto, non è facile far convivere in armonia quelle che sono le ovvie necessità ludiche di un videogioco, con le motivazioni che possono spingere un personaggio a fare, o non fare, qualcosa. Non è affatto un caso che le produzioni più riuscite in questo senso o optino per un’int...
La fisicità che restituisce il suo personaggio, la faccia da inguaribile mascalzone, la voce roca al punto giusto, compongono la sagoma di un villain sfaccettato, carismatico, mosso da motivazioni persino condivisibili
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