Uno degli errori più gravi che si possono compiere, una volta terminato Daymare: 1998, sarebbe quello di valutare il titolo targato Invader Studios per la sua natura di produzione italiana. Per quanto il nostro Paese faccia ancora fatica a spiccare nel mercato videoludico, bisogna ricordare che qualsiasi gioco, una volta raggiunti gli scaffali fisici o digitali, si troverà costretto a lottare insieme ai pesi massimi del settore.

Per un giocatore qualsiasi, infatti, non ha molta importanza conoscere il background di un prodotto, visto che i soldi spesi non fanno distinzioni di alcun tipo. Se venduti allo stesso prezzo, un prodotto AAA e un titolo Indie non presentano alcuna differenza per il portafogli dell’utente, che si troverà “costretto” a scegliere esclusivamente in base ai propri gusti.

Questa introduzione ci è sembrata necessaria in vista dell’articolo che state per leggere e della recensione di Daymare: 1998, in arrivo la prossima settimana. Il lavoro dei...