Durante la Gamescom Opening Night Live 2020 è stato mostrato un nuovo trailer di Twelve Minutes, il “thriller interattivo” sviluppato da Annapurna Interactive, una divisione della casa di produzione di Megan Ellison (figlia del magnate della Oracle Larry Ellison e produttrice di film da Oscar come Lei, Foxcatcher e Vice – L’uomo dell’ombra).

L’esperienza interattiva è incentrata su “un uomo intrappolato in un loop temporale di 12 minuti”. A giudicare dal trailer, sarà ambientata interamente in un piccolo appartamento, con la visuale dall’alto. Nel doppiaggio americano sentiamo Willem Dafoe, James McAvoy e Daisy Riley.

Sulla pagina Steam del gioco non scopriamo nulla di più sul gioco, se non le chiare ispirazioni cinematografiche:

Twelve Minutes fonde la tensione onirica di Shining con la claustrofobia de La finestra sul cortile e la struttura frammentata di Memento.

Il gioco sarà disponibile entro la fine dell’anno per Xbox Series X, Xbox One e PC, come spiega Luis Antonio su EW. Lo sviluppatore ha iniziato a concepire l’idea del gioco nel 2013:

La maggior parte dei giochi sono loop temporali, se ci pensate. Si tratta di costanti ripetizioni, finché non si riesce a superare un livello. E così ho iniziato a interrogarmi su cosa significasse tutto questo.

E proprio su EW scopriamo i primi dettagli sulla trama: un uomo (McAvoy) sta cercando di passare una serata romantica con sua moglie (Ridley) quando un intruso (Dafoe) entra nella loro casa e lo stordisce. L’uomo si risveglia 12 minuti prima, e rivivrà la stessa esperienza finché non capirà la verità dietro il tragico evento e, auspicabilmente, riuscirà a impedire che accada.

L’ultima sessione di doppiaggio si è svolta questo mese, e Daisy Ridley spiega di non aver alcuna idea di quale sia il finale a causa del gran numero di dialoghi e battute, mescolati tra loro, che ha dovuto registrare:

C’è tantissima storia. Ed è decisamente cupa. Si passa da qualcosa di molto gioioso e allegro, a una serie di opzioni molto cupe. È figo, perché il giocatore deve cercare di scoprire sempre di più.

Antonio ha scritto la sceneggiatura insieme a Steve Lerner. McAvoy afferma che si tratti di una via di mezzo tra varie forme d’intrattenimento:

È una via di mezzo tra film e videogioco, e c’è anche della narrativa. È come se leggessimo cosa sta accadendo, a volte, anche se non è così. Il giocatore è molto attivo, e ha molte più scelte di quelle che si hanno in un videogioco che ha un percorso lineare. Qui, il campo di gioco è molto ristretto, ma le opzioni sono quasi infinite.

Nel trailer vediamo un tappeto che ricorda moltissimo quello di Shining, ma lo sviluppatore si affretta a spiegare che è solo una citazione:

No, non fa parte dell’universo di Shining: è solo un easter egg. Potrei anche arrivare a toglierlo, nel gioco finale, se diventasse una cosa di cui si parla troppo.